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LA STORIA

ORIGINI
ED EVOLUZIONE
DELL’OCCHIALERIA
DA VENEZIA
AL CADORE

L’Italia rappresenta la terra natale dell’industria ottica e Venezia ne è la culla. A Venezia infatti, centro di arte e cultura, va attribuita, nella seconda metà del sec. XIII, l’invenzione degli occhiali (ritenuta dagli esperti la quinta invenzione più importante nella storia dell’uomo, partendo dalla scoperta del fuoco e dall’invenzione della ruota).
Al Cadore, che intrattenne con Venezia frequenti scambi di pensiero, di cultura, di commercio, spetta il merito di aver compreso l’importanza degli occhiali, dando un deciso impulso alla loro fabbricazione e industrializzazione.



VENEZIA


La paternità degli occhiali è testimoniata dai “Capitolari Veneziani”, documenti custoditi nell’Archivio di Stato di Venezia in cui sono raccolte norme finalizzate a regolare le attività di industrie e mestieri che operavano a Venezia.
Tra questi sono citati i “Cristalleri” (lavoratori di cristallo di rocca), in cui si parla esplicitamente dell’arte di fare lenti da occhiali e da ingrandimento.
Secondo gli studiosi, quindi, già nel 1300 la lavorazione degli occhiali era regolata dai Capitolari; questo costituisce una prova certa della loro origine veneta.
La Toscana contesta tale paternità, basandosi su un’epigrafe che si trova nella chiesa di S. Maria Maggiore a Firenze; qui, accanto alla tomba di Brunetto Latini, ce n’è un’altra, accompagnata dalla scritta “Qui giace Salvino d’Armato degli Armati di Firenze inventore degli occhiali ...”.
In realtà la notizia fu poi smentita nel 1817, quando si riconobbe che Salvino era un “artefice” iscritto all’arte del Cambio e che non si era mai interessato di occhiali; successivamente un Accademico della Crusca dichiarò falsa la scritta.
Se nel 1300 esistevano a Venezia norme precise contro la falsificazione, a difesa non solo dei vetrai ma anche dei fabbricanti di occhiali e lenti di ingrandimento, questo significa che industrie di tali prodotti erano ben radicate e fiorenti in loco. E’ abbastanza ovvio, d’altra parte, che in una città maestra nell’arte della lavorazione del vetro si sviluppasse anche quella della fabbricazione di lenti ed occhiali.
E la città era così gelosa dei segreti relativi al vetro che decise di trasferire nell’isoletta di Murano tutte le attività legate al settore, in modo da poter controllare meglio ed impedire fughe di notizie sulla lavorazione.
Il periodo di maggior successo delle occhialerie di Venezia si colloca tra la fine del 1600 e la prima metà del 1700, grazie anche alla moda degli “occhialini a mano” diffusa nell’ambiente della nobiltà veneziana.



Un altro Paese, la Cina, rivendica la paternità dell’invenzione degli occhiali.
Ma le antiche cronache cinesi raccontano che furono i missionari Gesuiti ad importare in Cina gli occhiali solo nel sec. XIV.
Va ricordato anche che gli occhiali non sono citati nel Milione (fine sec. XIII), quindi se Marco Polo, che in Cina fu a contatto con uomini di scienza e di cultura, non parla mai di occhiali significa che a quel tempo là non erano conosciuti (anche se fu proprio Marco Polo il primo europeo che vide in India il “cobra dagli occhiali” e ne parlò al suo ritorno).
Proprio dai disegni del serpente molto probabilmente scaturì l’ispirazione di unire i manici di due lenti, creando così il primo paio di occhiali a perno.
La fabbricazione degli occhiali andò incontro, nel tempo, ad una fase di involuzione.
Verso la fine del sec. XVII, infatti, dopo la caduta della Repubblica di Venezia tale attività declinò, al punto che nella prima metà del 1800 in Italia non vi era più alcuna fabbrica di occhiali (che dovevano essere importati dall’estero).
Nel frattempo, invece, sorgevano e si sviluppavano importanti occhialerie all’estero, in Europa e negli Stati Uniti.



IL CADORE
E LE DOLOMITI


La rinascita avvenne in Cadore, grazie allo spirito di iniziativa di alcuni coraggiosi imprenditori che vollero riportare nel Veneto la secolare tradizione dell’occhialeria.
E’ importante ricordare il contributo dato da questi (che si possono definire “padri fondatori”) allo sviluppo dell’occhialeria bellunese.
L’opera e i sacrifici di un manipolo di uomini che fondarono, tra le valli dolomitiche, le prime fabbriche di occhiali e il successivo trasferimento di conoscenze a persone che hanno saputo far tesoro di quanto appreso hanno portato l’industria degli occhiali ad un notevole grado di sviluppo e di importanza economica non solo per Belluno, ma per l’Italia intera.
Non è possibile, per ragioni di spazio, tracciare l’intera biografia di questi pionieri, ma vogliamo ricordarne sia le caratteristiche e i fattori che li accomunano sia i risultati più significativi ottenuti in termini di innovazione e di creatività.
Alcuni tra gli elementi comuni che hanno caratterizzato i “padri fondatori” sono:

  • il legame industria territorio
    Vivere nelle valli comporta difficoltà e problemi, ma serve anche a forgiare il carattere, improntandolo a tenacia e fermezza nell’operare per il raggiungimento dei propri obiettivi.

  • la collaborazione e il rispetto reciproco tra gli imprenditori
    Numerosi scritti e testimonianze dimostrano come i rapporti tra imprenditori fossero ottimi e sempre improntati ad una reciproca stima, che spesso portava a proficue collaborazioni industriali.

  • il clima di lavoro e il rapporto con collaboratori e dipendenti
    La trasmissione di conoscenze e abilità posta in essere dagli imprenditori ha portato alla nascita e allo sviluppo di numerosissime altre aziende in tutte le valli bellunesi.